P.S. Se vi viene il mal di mare quando aprite il libricino per leggere il racconto basta cliccare sul cerchietto in alto e selezionare la manina ("Drag"), e avrete il pieno controllo di tutto! Buona lettura!
I convenevoli sono pochi. Meno male. La cosa più antipatica di certe manifestazioni sono i discorsi introduttivi. Lunghi. Lunghi come un caffè uscito male. Il pericolo di sbrodolarsi e autocompiacersi in mille rivoli di parole inutili lo evitiamo tutti, dal giudice al direttore del carcere, Trazione y tambièn Baol. Pure l’assessora, che a noi non ci nomina neanche nel suo discorso. Quasi a prendere le distanze. Peccato. Sarà stata la nostra stella rossa. E questo un po’ dispiace, ma ce l’aspettavamo. Solo che non parlando del Kollettivo dimentica anche tutti i ragazzi che hanno partecipato al concorso e i detenuti e tutti quelli che hanno lavorato, sponda carcere compresa, per questa ennesima avventura collettiva, che voleva essere uno stimolo per quelli che stanno fuori e una possibilità per quelli che stanno dentro. Scusassero se è poco.
Subito dopo si parte col video di Trazione, cura e opera di Tonio di Bitonto. Il carcere è un sistema nel sistema, Un mondo a parte, come quel film di fine anni ‘80. Il carcere è un sistema che ha dei codici propri, diversi da quelli che si usano fuori, ogni giorno e ogni sera. Lì, anche quando la platea dei detenuti è seduta nel piccolo teatro che ospita i nostri incontri, vigono regole, regole che non si trovano scritte da nessuna parte, ma che si seguono e basta. Chi siede vicino a chi, chi siede dietro da solo e perchè, chi ti getta lo sguardo addosso solo appena entri, ti fissa per minuti 5 di fila e poi rivolge i suoi pensieri e i suoi occhi altrove, quasi a delineare gerarchie, ruoli, responsabilità. Tutto ha un significato, un senso, una funzione. Si deve solo imparare a leggere dietro quello che si vede. Se riesci a farlo di rimando ti guadagni il rispetto. Parlo di rispetto vero, quello depurato di ogni fronzolo costruito ad arte, che cade al primo soffio di vento come sono caduti i palazzi a l’Aquila. Ma quella è un’altra storia. Una storia di politica e appalti truccati, palazzinari e cementificazione selvaggia e di bisiniss, gli affari pronunciati in stretto anglo-abruzzese, di case ferite a morte e vite crollate.
Tonio è uno di quelli che questi codici li ha capiti al volo. Schietto e veloce. Naturale e sincero. Nel video ci sono tutti gli scrittori a trazione anteriore, poi Michele, Roberta e anche io nella nostra auletta universitaria. Dopo, si entra nel vivo della serata. Parlano Ivan Cotroneo e Carlo D’Amicis, Michele sembra il lindor, mostra una scioglievolezza che quasi stenti a crederci. Roberta è la solita Roberta. Grazieaddio. Materna e complice. Lei non conosce tensioni. I problemi tecnici si superano prima ancora di essere presi in considerazione. Tanto noi siamo sempre più forti di loro. Questa è tra le cosa più belle che mi ha insegnato involontariamente. Ecco perché ogni tanto mi rifugio in lei, come fosse una grotta del Gargano.
Sullo schermo grande appare Anilda Ibrahimi, in collegamento skype da Roma, scrittrice albanese che scrive in italiano. E’ lei la vincitrice di Trazione 2009. Ho regalato il suo libro a Perilla. L’ha letto in Portogallo. "Gostei muito!", mi ha detto in portoghese! “Rosso come una sposa è una storia che racchiude altre storie, un viaggio attraverso un’Albania in trasformazione, tra i grandi cambiamenti di un secolo e le piccole cose che appartengono ad ogni tempo”, ha aggiunto in italiano. Prima di Anilda qualcuno incautamente aveva innescato le sorprese preparate per Baol, rischiando di mandare a monte tutto e il contrario di tutto. Ma evidentemente lassù qualcuno ci ama e i nomi dei vincitori restano ancora un mistero invalicabile e minato. La nostra insormontabile fiducia zen fa il resto.
Ora sì, sì, che tocca a noi. Enza Moscaritolo annuncia che il momento di Baol è arrivato. Si va in scena. Nei giorni precedenti quando si metteva a punto la scaletta della serata finale avevamo detto sì a tutto. Ma proprio a tutto. Tanto lo sapevamo che non avremmo rispettato nulla. E infatti. Certe volte è una ricchezza essere irrimediabilmente pazzi. “La beatitudine della follia”, diceva Alda Merini. Lei non c’è più, le sue parole sono qui.
Partiamo subito con una sorpresa. Senza dare spiegazione alcuna Roberta e Piero leggono alcuni frammenti in ordine sparso dei racconti di Baol. I brani sono diversi l’uno dall’altro sia per la forma che per il tema. Alcuni parlano di amori impossibili finiti ancora prima di cominciare, altri sono ambientati a Foggia, una città che certe volte ti esclude quasi fossi un ospite scomodo, altri ancora parlano di lavoro, anzi di contratti a tempo, a progetto o coordinati. Tanti nomi, ma la traduzione in lingua corrente è la stessa, sempre, da anni, PRE-CA-RIA-TO. Dalle manifestazioni nelle piazze di Roma, a cui come Kollettivo abbiamo sempre risposto presente, al tema del concorso, c’è lo spazio di un fischio. Lo abbiamo ripreso dal libro di Desiati, crudele e disincantato allo stesso tempo. I brani che leggono Piero e Jar sembrano colpi pazzi sparati all’improvviso, due pistole che rispondono l’una al fuoco dell’altra. Piero e Roberta sono i pistoleri, le pistole sono le parole degli scrittori di Capitanata. Manca un sottofondo musicale, ma veramente è stato impossibile prepararlo. Da buoni artigiani riusciamo a costruire un momento significativo ed emozionante. Lo si vede dagli occhi di chi riconosce le parole che ha scritto che ora appartengono anche ai presenti. E’ tutto loro questo momento e tutto l’oro che ci abbiamo lo teniamo custodito qui, questa sera, nel caveau-auditorium della Biblioteca.
Poi si passa alla premiazione. Tocca alla moleskine nera. E se vogliamo anche questa è una citazione letteraria, tanto quanto Benni e Desiati. La serata cola via a quarti d’ora, uno dopo l’altro. Il kit di Baol è pronto. Maglia, spilla e libro. Questo tanto per cominciare. E’ il turno dei vincitori. Giorgia, Francesco e Davide. A premiarli ci pensano Michele, Carlo D’amicis e Ivan Cotroneo, i nostri scrittori-supporter. Senza che avessimo chiesto nulla, sono loro a spendere le parole più belle sentite per il nostro Baol, spontanee e secche, dirette, leali. Difendono il nostro concorso e la sua magia, il Kollettivo tutto e l’impegno che ci abbiamo messo. E questo vale più di una pacca sulla spalla, lava via tutta quella fungaia soffocante e ingarbugliata di tensioni che abbiamo passato. Non per colpa nostra, però. Le parole loro non sono scontate né tanto meno dovute. Semplicemente, sono VOLUTE!
Questa terra oggi proprio ce la sentiamo nostra. Come tutta nostra è questa idea di Baol, da dove nasce a quando muore, dal blog, benedetto blog, al gruppo su feis, dalla grafica dei manifesti all’immagine coordinata tra magliette, spille e tutto il resto, dagli scazzi tra di noi per come poteva andare alla soddisfazione per come è andata, fino ai sapienti colpi di cucito dati per aggiustare, rammendare, ricomporre certi inconvenienti sdruciti come un vecchio abito. “Io abito qui”, mi verrebbe da dire, “e sta terra è così che la vorrei”. Senza lacrime che colano addosso e piagnistei, senza l’anatema degli integerrimi che sale alto solo quando sfregiano il Gargano col fuoco l’estate o quando ci si ammazza in piazza perché il puzzo della mal’aria fa veramente schifo e imbastardisce.
Alla fine pollice su play per il video “Fùtbol”. Questo è cura nostra, di Baol. Luci spente. La musica frenetica dei Mano Negra, “Santa Maradona”, le immagini a stento le stanno dietro. Sono le foto della macchina di Gianni Pipoli, a proposito grazie per avercele pure stampate, della partita tra il Kollettivo e i detenuti che scorrendo velocemente custodiscono la nostra idea di carcere sostenibile e forse sfrachinano le coscienze di chi non vuole vedere. Oggi piove. La mena di brutto. Quel giorno no e la partita non è saltata. Quel giorno non contavano le triangolazioni veloci, le giocate fantastiche che hanno nome di donna, veronica, o riprese dal gergo della danza, doppio passo, e neanche quelle altre che sembrano infrastrutture da lavori pubblici, senza gara d’appalto, i tunnel. No, non conta quello neanche adesso. Quello che conta sono i detenuti che stavano già uscendo dalla sala e appena parte il video si risiedono e si rivedono in pantaloncini e magliette a rincorrere il pallone e gli avversari, che poi saremmo noi.
The end.
Le luci sono già spente. Raccogliamo tutti i pezzi e ce ne usciamo. Ci resta la certezza del sapere che le cose ce le possiamo anche costruire da soli, come le storie impresse nei racconti entrati in concorso, ambiziose e sognanti.
Sergio Colavita
BAOL
Siete pronti? Avete spedito? Cosa aspettate... manca poco ormai!
Il 25 settembre è quasi arrivato!
In bocca al lupo!
P.S. Ci giungono segnalazioni che darebbero per bloccati i commenti di questo blog, ma in realtà tutto sembra funzionare alla perfezione... in ogni caso per qualsiasi comunicazione potete scriverci a: kollettivo.baol@libero.it
Ti piace scrivere?
Hai un blog?
Non ti piace scrivere ma conosci un blog interessante?
Bene, abbiamo bisogno della tua collaborazione!
Se vuoi segnalarci il tuo blog (o un blog che ti piace), scrivici l'indirizzo del blog tra i commenti di questo post e noi lo linkeremo sul nostro sito per condividere i vostri pensieri con i lettori di BAOL!
Cosa aspettate?
Forza con le vostre segnalazioni!
Poi accade come ai concerti, alla fine dei concerti, dei paladini musicali, quando si rincorre una parola, una foto, un autografo del proprio beniamino. Questo è meglio di una foto, di un autografo. Questi sono i contributi extra, le parole che ci hanno lasciato gli scrittori di trazione, che hanno accolto le nostre idee che parlano di Università, di vita precaria, di amore eterno, di un Sud che campa d’aria, di impegno e di carceri sostenibili. Sono impressioni, sono sensazioni a seguito del loro contatto con Foggia, col carcere, con la Biblioteca. Parole nuove o già scritte su altri fogli, su altri schermi, che ci hanno permesso di pubblicare sul nostro blog.
Li ringraziamo con un auspicio più che legittimo, di rivederli ad ottobre, alla premiazione di Trazione e di Baol, per applaudire il loro vincitore e i nostri, che in fondo in fondo è un po’ la stessa cosa.
BAOL
(I contributi posso essere scaricati in formato Word dalla colonna di destra)
Cosa Sono le F.A.Q?
Il termine FAQ è un acronimo che deriva dall'inglese "Frequently Asked Questions", che in italiano sta per " domande più ricorrenti".
In pratica sono una raccolta delle domande più comuni su di un dato argomento e delle relative risposte, e servono ad aiutare in modo veloce gli utenti in difficoltà.
Visto che in queste prime settimane ne abbiamo già ricevute molte, e alcune sono state davvero bizzarre, ne abbiamo selezionate dieci che ci sembravano più rilevanti delle altre.
In ogni caso non esitate a chiederci qualsiasi altro tipo di informazione tramite il blog, mail o telefono.
1) Come si ottiene il certificato di iscrizione?
Per gli iscritti all’Università di Foggia non serve il certificato d’iscrizione. Basta il numero di matricola che sarà verificato successivamente e comunque basta compilare il modello di autocertificazione presente sul blog. Per gli studenti iscritti in altre università è facile facile. Basta andare presso la segreteria studenti della propria Facoltà e richiedere il certificato.
2) Se ho partecipato alla scorsa edizione posso partecipare pure quest'anno?
Certo, ovviamente non con lo stesso racconto. BAOL non pone limiti alla provvidenza. Puoi fare tutto quello che vuoi.
3) Se ho partecipato alla scorsa edizione e ho vinto un premio posso partecipare pure quest'anno?
Certo. Ma BAOL non ti assicura che vinci anche quest'anno.
4) Posso sapere da chi è composta la giuria?
No, per evitare qualsiasi problema, la giuria è segreta fino al giorno della premiazione. Comunque è composta da un numero dispari di persone ed è espressione del mondo culturale foggiano e non, docenti universitari, professori, scrittori, giornalisti, critici letterari e maxi-lettori. Dopo, ovviamente, sarà resa pubblica.
5) Se consegno a mano il materiale al Kollettivo in quante copie lo devo fare?
Nel caso decidessi di consegnare a mano il tuo elaborato devi consegnarlo almeno in duplice copia. Ci penserà BAOL a far recapitare i racconti a tutti i membri della giuria.
6) Come si consegna a mano? Devo mettere tutto in una busta chiusa sigillata con il mio nome o deve essere anonima?
La busta deve essere anonima, così come gli elaborati che quindi non vanno firmati. Non devi far altro che inserire nella busta il modello di autocertificazione, interamente compilato, che puoi scaricare dal blog o ricopiare a mano e che prevede già l’inserimento dei dati personali.
7) Come faccio ad essere sicura che il mio romanzo è arrivato via mail? Mi avvertite dopo?
Certo. BAOL risponderà a tutti coloro che invieranno il proprio elaborato via mail, confermando che il brano è regolarmente in concorso. Mentre per chi lo consegna a mano, lasceremo una certificato che attesterà l’avvenuta consegna.
8) Come si compila l'autocertificazione?
La trovi sul blog, cliccando su "autocertificazione", in alto sulla destra. Nel caso di consegna a mano la scarichi, la compili e la inserisci, anche colorata ed abbellita a tuo piacimento... sarà semplicissimo e divertente!!! Nel caso di invio del racconto via mail, dovrai solo inviarla insieme al racconto compilata in ogni sua piccola parte.
9) In caso di vittoria riceveremo subito il premio in denaro?
Eh si mo. Dopo i tempi burocratici che comunque non sono lunghi.
10) Se i romanzi sono firmati come faranno i giudici a valutarli in forma anonima?
Se sarai così sveglio da seguire questi piccoli accorgimenti non incapperai in situazioni simili e non farai più queste domande un po’ banalotte.
CON RINNOVATO E IMMARCESCIBILE AFFETTO, IL VOSTRO AMATISSIMO MAGO BAOL.
Eccoci qua con il regolamento completo del BAOL 2009, che è scaricabile anche in formato Word cliccando direttamente in alto a destra su "regolamento"
La grande novità di quest'anno è che il concorso è aperto a tutti gli studenti foggiani anche iscritti altrove!
Buon lavoro!
REGOLAMENTO BAOL
Le opere dovranno essere di narrativa: racconti.
Gli elaborati non dovranno superare la lunghezza di 14 cartelle (per cartella si intende un foglio A4*, interlinea singola) e dovranno essere scritti con il font “Times New Roman”, corpo 12.
Il montepremi sarà così suddiviso:
La giuria sarà composta da professori universitari, giornalisti e scrittori.
La giuria valuterà ciascun elaborato in forma anonima.
Il verdetto della giuria sarà insindacabile.
Tutti gli elaborati dovranno pervenire entro il 25 settembre 2009, via mail all’indirizzo di posta elettronica kollettivo.baol@libero.it, oppure recapitati c/o la sede del Kollettivo in via Arpi 155, Foggia, completi di dati anagrafici, indicazione della facoltà, corso di appartenenza, numero di matricola e recapito telefonico**. Per quanto riguarda, invece, gli studenti di altre Università, i dati dovranno essere integrati di certificato d’iscrizione all’Università di appartenenza e certificato di residenza.
Sarà necessario allegare ai dati una autocertificazione, presente sul blog del concorso, nella quale si dichiari che l'opera è frutto del proprio ingegno, e si autorizzi la organizzazione al trattamento dei dati personali, al fine di permettere il corretto svolgimento del concorso**.
Il materiale inviato non sarà restituito.
Gli scritti migliori selezionati dalla giuria, verranno premiati durante la serata conclusiva della manifestazione Libri a trazione anteriore di cui il concorso letterario si fa appendice interessante e feconda.
Ancora, è prevista la pubblicazione dei brani premiati sul blog del concorso.
* nel caso di recapito a mano o per posta normale ogni foglio dovrà essere scritto su una sola facciata
** il modello per i dati anagrafici e l’autocertificazione è lo stesso e dovrà essere allegato, interamente compilato, al racconto presentato
Cari amici del Baol, eccoci di ritorno con grosse novità!
Come qualcuno di voi avrà potuto notare, da qualche giorno in città campeggiano i nuovi manifesti del concorso 2009.
In attesa del regolamento ufficiale però potete iniziare a dare libero sfogo alla vostra fantasia tenendo presente che...
La forma degli elaborati dovrà essere Narrativa
Il tema dovrà essere "Vita precaria... amore eterno"
Gli elaborati non dovranno superare la lunghezza di 14 cartelle
Il termine per inviare il vostro lavoro è il 25 settembre 2009
Buon lavoro!